Continuamo l’analisi degli aspetti salienti che il dott. Jim Barmore ha illustrato essere fondamentali nel raggiungimento di elevati e costanti livelli produttivi: è la volta della gestione della fase di transizione e del cow comfort.
“La gestione della vacca in transizione è una delle chiavi del successo di un allevamento!”: questo il messaggio dell’ospite statunitense, che prosegue: “Tutto parte dal benessere dell’animale in questo periodo più delicato : nel periparto il cow comfort è la priorità ancora prima della nutrizione”. Questo stadio è infatti caratterizzato da profondi cambiamenti dell’assetto metabolico e ormonale che creano un notevole “stress” nella vacca che si avvicina al parto. Poiché negli ultimi giorni della gestazione lo sviluppo del feto e della mammella sono notevoli, la vacca in questa fase tende a stare molto di più in piedi e a ruminare meno, e quindi l’ambiente dovrebbe essere molto “confortevole” se vogliamo che essa riposi comunque abbastanza e riduca al minimo lo “stress” cui è sottoposta.
Elencandoli uno a uno il relatore presenta sette aspetti chiave nella gestione di questa fase:
1-spazio in mangiatoia : minimo 70-75 cm per capo.
2-strutture per il riposo che siano lettiere o cuccette adeguatamente ampie, pulite e asciutte
3-riduzione al minimo degli spostamenti di gruppo,poiché questi creano sempre la necessità di ricreare un ordine sociale tra gli animali.
4-adottare un piano di controllo giornaliero delle vacche fresche nei primi 15 giorni dopo il parto: occorre essere veloci nel capire se eventualmente l’animale sta male e di conseguenza intervenire tempestivamente.
5-nel fare ciò che è riportato al punto 4, ridurre comunque il tempo di cattura in mangiatoia a un massimo di 45 minuti.
6-evitare che gli animali possano demiscelare la razione : attenzione quindi alla preparazione e alla struttura fisica di tali razioni.
7-condizione corporea in fase di asciutta: le vacche “grasse” vanno considerate sempre a rischio di problemi sanitari.
Tutto ciò che riduce al minimo la condizioni di stress che agiscono negativamente sulla fisiologia e sull’ingestione di sostanza secca è quindi di assoluta rilevanza; la riduzione dello stress termico nei periodi estivi tramite un efficace raffrescamento è sicuramente un investimento che viene ripagato in termini di salute, produzione e fertilità degli animali in fase di lattazione.
Dal punto di vista nutrizionale molti sarebbero i punti su cui soffermarsi, ma uno in particolar a detta di Barmore è di importanza determinate :MAI includere in razione foraggi insilati che non siano ben fermentati o fieni non ben conservati.
L’aspetto legato al cow comfort è sicuramente quello su cui Barmore è stato più categorico. “ Un’elevata produzione si ottiene solamente se si ha un ambiente naturalmente “amichevole” per le bovine, a partire dalla loro nascita!” Ma quali sono gli aspetti che fanno in modo che tale ambiente sia davvero tale? Barmore ci suggerisce di guardare alla condizione di un gruppo di vacche al pascolo e osserva come in tale condizione esse si trovano in una situazione dove :
1-non vi è sovraffollamento
2-hanno una superficie di camminamento adeguata
3-trovano in un ambiente pulito e con ampio spazio per riposare
4-hanno aria fresca
5-hanno la possibilità di muoversi senza essere condizionate da altre bovine
6- possono trovare alimento sempre a disposizione
“Quando quindi cerchiamo di capire dove poter migliorare il benessere delle bovine nel nostro allevamento non possiamo fare altro che cercare il più possibile di “ricreare” queste condizioni all’interno della nostra stalla”. Ricordiamoci che le vacche normalmente dovrebbero stare a mangiare, a bere e a riposare oltre che avere momenti di interazione tra loro ...se vediamo che troppi animali stanno in piedi senza fare una di queste attività sicuramente l’ambiente non le sta agevolando e quindi dobbiamo chiederci dove possiamo migliorare il loro benessere.
Nel prossimo e ultimo post ci soffermeremo sui suggerimenti dati nella gestione dell’alimentazione! A presto!
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