Recentemente presentato alla “Western Dairy Management Conference 2013” l’IFCN Dairy Report 2012 illustra la situazione del mercato mondiale del latte aggiornata al 2011. L’IFCN (International Farm Comparison Network) è un network di ricercatori nel settore del latte che operano in 91 diversi paesi e che coopera con oltre 90 aziende rappresentative di tutta la filiera del latte. Secondo questo Report nel 2011 la produzione mondiale di latte vaccino e bufalino è stata di 721 milioni di tonnellate (espressa come latte corretto per un tenore standard di grasso del 4% e di proteina del 3.3%). Di questo quantitativo si stima che solo il 62% sia stato destinato alla trasformazione mentre il rimanente 38% è risultato autoconsumo o venduto tramite canali non ufficiali. Nella lista dei paesi per quantità di produzione abbiamo nelle prime cinque posizioni rispettivamente India, USA, Pakistan, Cina e Brasile; ma la lista dei primi 5 posti cambia se consideriamo le consegne all’industria di trasformazione dove vediamo primeggiare nell’ordine USA, Germania, Cina, Francia e India. Nei paesi in via di sviluppo vi è infatti una elevatissima quota di autoconsumo. L’Italia si trova all’11 posto in questa seconda classifica con i suoi 10.8 milioni di tonnellate consegnate all’industria.
Per quanto riguarda le aziende di trasformazione le prime 20 aziende per volume di latte lavorato si spartiscono il 39% del latte consegnato alla trasformazione. Il maggior operatore risulta Fonterra che lavora il 3% del latte prodotto a livello mondiale e il 4.8% di quello consegnato all’industria. Le altre realtà a livello mondiale che seguono Fonterra (Nuova Zelanda) sono nell’ordine Dairy Farmers of America (USA), Lactalis (Francia), Nestlé (Svizzera) e Dean Foods (USA).
Il costo di produzione varia dai 5 US-$ per 100 kg di latte prodotto nel sistema estensivo del Camerun ai 100 US-$/100 kg di latte prodotto in una tipica azienda media della Svizzera. Il costo medio di tutte le realtà analizzate è stato di 45 US-$ per 100 kg di latte prodotto. I vari paesi possono essere raggruppanti nelle seguenti categorie di costo di produzione: inferiore a 30 US-$: Argentina, Cile, Perù, Indonesia, Pakistan, e paesi dell’Africa centrale. Costo tra 30 e 40 US-$: Oceania, Sud Africa, India, alcuni paesi del Nord Africa e nell’est Europeo. Costo tra 40 e 50 US-$: USA, Brasile, Regno Unito, Irlanda, Marocco e Tunisia. Costo oltre 50 US-$: un ampio numero di paesi tra cui Italia, Polonia, Messico, Colombia, Turchia, Cina , Giappone e Corea. E’ da sottolineare comunque che economie di scala sono presenti in quasi tutti i paesi specialmente nell’Europa Occidentale dove la variazione nella dimensione aziendale è abbastanza notevole.
Nel prossimo post vedremo la parte del Report che analizza gli sviluppi salienti registrati in questi ultimi anni e i possibili scenari che si prevedono per il futuro.
Fonte :” Western Dairy Management Conference 2013”. T. Hemme “Impact of Global Dairy Development Panel”
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