*estratto da Summa 2 Marzo 2019 Scritto da Dr.Giovanni Gnemmi * e Dr.ssa Cristina Miraboli **
*Università Cattolica Valencia,Dip. Riproduzione Animale **Bovinevet Internacional.Bovine Ultrasound Services &herd management (Huesca-España)
La fase di transizione è un momento critico per la bovina da latte . Didatticamente questo periodo viene indicato nelle2-3 settimane che precedono il parto e nelle2-3 settimane che seguono il parto . Tuttavia bisogna affrontare questo “periodo” con una certa flessibilità, soprattutto oggi, chevengono messe in discussione strategie digestione nutrizionale dell’asciutta, fino a ieri considerate “indiscutibili” (dry off e close up).Durante la fase di transizione, la bovina subisce la maggior parte dei cambiamenti fisiologici: la bovina si prepara alla produzione del latte e al parto, eventi che,soprattutto per le manze future primipare,rappresentano un vero e proprio “ciclone”fisiologico.È noto che durante la prima fase della transizione si devono creare condizioni di ambiente ecologico e zootecnico tali da annullare o almeno ridurre drasticamente, gli stressors.Così facendo, si riesce a mantenere elevata l’ingestione di sostanza secca (ss), che nella primipara non dovrebbe mai scendere sotto10 kg ss, mentre nella vacca dovrebbe esseresempre superiore a 11 kg ss.Specialmente durante la prima fase della lattazione i principi nutritivi vengono in granparte dirottati verso la mammella. Il metabolismo glucidico risulta alterato e come conseguenza dell’ipoglicemia che ne deriva, inizia la mobilizzazione delle riserve di grasso e proteina. La bovina perde peso e le vacche che non riescono a compensare queste imponenti transizioni possono sviluppare delle patologie puerperali. Questa situazione può interessare in misura diversa, anche un 30-50% delle bovine della mandria. Le bovine che sviluppano una patologia durante il periododi transizione, vedono spesso compromessa la propria capacità produttiva/riproduttiva. Risulta pertanto fondamentale una gestione ambientale e zootecnica tale da ridurre se non annullare il rischio di patologie nel pre e nel post partum. Oltre a ciò si deve cercare di individuare gli animali-problema il più rapidamente possibile.
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